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innovazione Horizon 2020 dell'Unione Europea

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Newsletter GEECCO UNIRC

N.7 del 01/09/2020

 

Sommario

  1. Editoriale
  2. Azioni di Pari Opportunità alla Mediterranea
  3. Promuovere le pari opportunità nelle scienze
  4. Emilia Paone medaglia d’argento alla “European Young Chemist Award 2020” (sezione PhD students) 
  5. Best Practices

 

 1. Editoriale

In molti settori produttivi le donne non hanno ancora raggiunto la piena parità economica. La difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro e le necessità assistenziali della famiglia, spesso a carico delle sole donne, sono alcune delle ragioni per cui le donne tendono a lavorare meno degli uomini e spesso in settori meno retribuiti, a ricorrere a più interruzioni di carriera e ad ottenere meno promozioni e più lentamente. 

La situazione è in miglioramento, nel 2017 nell’UE il 66,5 % delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni lavorava, rispetto al 62,1 % del 2010. Il tasso di occupazione maschile era del 78 % nel 2017 e del 75,1 % nel 2010. Il principio della parità retributiva è sancito nei trattati dell’UE e nella legislazione in materia di parità di genere nel mercato del lavoro, ma garantire la corretta applicazione delle norme resta una sfida in tutti gli Stati membri.

In Italia non esiste un problema di retribuzioni differenziate (la legge lo vieta), ma di una perdita di opportunità di carriera si! Essa è spesso riconducibile a una sorta di resistenza passiva, esercitata a più livelli, ai cambiamenti, ossia a interventi atti a mitigare efficaciemente quelle problematiche legate, per esempio, a necessità di assistenza o maternità. Si dirà che la legge italiana tutela queste situazioni, e ciò è vero, ma lo fa solo dal punto di vista retributivo e previdenziale. Cosa si potrebbe fare di più? Basta vedere appena al di là dei nostri confini. In Austria, ad esempio, in determinate condizioni è data la possibilità di stipulare contratti di ricerca su fondi non personali per consentire la prosecuzione delle attività di ricerca sotto la direzione della ricercatrice che, per esempio, si debba assentare a causa di una maternità. In un sistema accademico come il nostro dove nelle progressioni di carriera la qualità della ricerca (in teoria) ha un peso elevato si può immaginare cosa voglia dire non fermare la propria ricerca per un anno in caso di maternità, per necessità assistenziali o di malattia personale.

 
 

 2. Azioni di Pari Opportunità alla Mediterranea

Recentemente si è riunita (in videoconferenza) la Commissione regionale per l’uguaglianza e le pari opportunità tra uomo e donna per avviare un percorso finalizzato a condividere dati e informazioni utili in ordine ai fabbisogni del mercato regionale del lavoro femminile. All’incontro ha preso parte il professore Domenico Nicolò, ordinario di Economia aziendale dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Questa iniziativa nasce per volontà della presidente della Commissione pari opportunità della Regione Calabria Cinzia Nava, al fine di supportare il lavoro femminile coinvolgendo tutte le università calabresi e di tutti i soggetti interessati sia per elaborare azioni concrete a favore della promozione dell’imprenditoria femminile e sia per elaborare una proposta di legge a sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile.

 

 

3. Promuovere le pari opportunità nella scienza

E' da qualche numero che non stiamo proponendo i video sviluppati per promuovere le pari opportunità tra uomini e donne nella scienza. RIprendiamo le vecchie abitudini proponendovi due filmati.

Il primo è un breve video prodotto dall'organizzazione delle Nazioni Unite "UN WOMEN" e lo potete vedere usando questo link.

Il secondo non è sicuramente breve, e di quest'anno, ed è stato registrato al Gran Sasso Science Institute per l' "International Day of Women and girls in Scienze", giornata promossa dall'ONU per riconoscere e valorizzare il ruolo decisivo di donne e ragazze nel progresso scientifico e tecnologico e che quest'anno ha visto aderire anche il nostro Ateneo. Puoi vedere il video usando questo link.

 

  

4. Emilia Paone medaglia d’argento alla “European Young Chemist Award 2020” (sezione PhD students)

Emilia Paone, neo dottore di ricerca dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è stata insignita della medaglia d’argento nella competizione europea “European Young Chemist Award 2020” (sezione PhD students).

Emilia Paone ha presentato un contributo dal titolo “The basic catalysis of lignin-first biorefinery” illustrando i risultati delle attività di ricerca svolte durante il dottorato presso il laboratorio di Chimica del Dipartimento DICEAM (tutor: Prof. Francesco Mauriello) ed incentrate sulla valorizzazione di biomasse lignocellulosiche in prodotti chimici ad alto valore aggiunto attraverso innovativi processi chimici promossi da catalizzatori bimetallici a base di palladio.

I nostri auguri alla dottoressa Emilia Paone

http://www.diceam.unirc.it/articoli/23124/european-young-chemist-award-medaglia-dargento-per-emilia-paone

 

5. Best Practices

Questa è la sezione della Newsletter dove proponiamo due Best Practices tra quelle messe in atto nelle università e enti di ricerca italiani. Un elenco di Best Practices è anche accessibile nell'ominima sezione del nostro sito (http://geecco.unirc.it/index.php/best-practice).

Università degli Studi di Padova - Seminario su "Universo femminile e la disciplina sportiva e sua esposizione mediatica"

CNR - Codice per la prevenzione e il contrasto delle molestie nel CNR